2021: Anno dedicato a San Giuseppe | |||
Ecco una preghiera che S. Teresa di Gesù Bambino recitava fin da piccola. «San Giuseppe! Chi oserà proclamare le sue lodi? Chi potrà riferire la sua vita e i suoi meriti? Il vangelo parlando di san Giuseppe dice una sola cosa: Era un uomo giusto e timorato di Dio. Gesù ha voluto gettare un velo misterioso sulla vita di colui che chiamava padre, affinché le azioni di san Giuseppe fossero per lui solo. Ma attraverso questo velo Gesù ci permette ancora di distinguere qualche tratto della grandezza d’animo di Giuseppe (…) Che potenza deve avere san Giuseppe presso colui che egli ha nutrito durante la sua vita mortale… Oh sì. Andiamo a Giuseppe con fiducia. Gesù stesso ce lo raccomanda perché egli non può rifiutare nulla a colui che durante la sua esistenza ha sempre cercato di piacergli. Oh! gran Santo, voi che tutto potete presso Gesù piegate il suo Cuore in favore della disgraziata Francia e pregate Dio che non distolga la sua grazia, ricordategli che la Francia è la figlia primogenita della Chiesa» |
Rischi, limiti e utilità della messa virtuale. Alcune riflessioni riguardo al valore e all’efficacia delle celebrazioni trasmesse via internet o televisione.
Siamo nel pieno della seconda ondata di Covid-19, ma alle messe nelle chiese si può, generalmente, ancora partecipare. Alcuni, per giustificato timore nei confronti del pericolo sanitario, potrebbero comunque preferire seguirle on line. Vogliamo offrire alcune riflessioni per valutare i rischi, i limiti e l’utilità delle messe partecipate tramite computer o smartphone. Con le celebrazioni eucaristiche virtuali si corre il rischio che si possa consolidare l’idea di una fede smaterializzata, dove la spiritualità e l’intimità siano ritenute più importanti rispetto alla corporeità. Così, può passare il concetto che la fisicità sia un aspetto ininfluente ai fini del culto, che il corpo del singolo fedele non sia membro di un corpo più grande che è quello di Cristo, ovvero la Chiesa. L’essere cristiani passa anche dalla vita di comunità, dalla partecipazione materiale alla liturgia e ai sacramenti, perché si deve essere partecipi all’evento per eccellenza, il sacrificio del Corpo e del Sangue del Signore, non solo spettatori che si nutrono di emozioni religiose. La messa virtuale, come tutte le trasmissioni televisive o su internet, ci mette in una posizione di falsa vicinanza alla realtà. Ogni celebrazione è unica e rinnova l’avvenimento salvifico: seguirla in differita o in modalità on demand non è la stessa cosa.
Nel terzo libro delle Confessioni, sant’Agostino fa una distinzione tra la rappresentazione teatrale e la vita reale. Nella prima, lo spettatore soffre per le vicende tragiche, che tuttavia non vorrebbe patire, e da queste ne trae piacere. Nella seconda, invece, di fronte alla miseria umana la persona non deve provare compatimento, ma misericordia, che è attiva e non contemplativa. Allo stesso tempo, comunque, le liturgie virtuali hanno alcuni aspetti positivi, perché permettono a chi è impossibilitato a parteciparvi di entrare in comunione spirituale con il sacerdote celebrante, ascoltare la Parola di Dio e l’omelia che la commenta, pregare assieme a una comunità, fare la comunione spirituale. Esse sono poi sempre a disposizione di coloro che hanno un orario di lavoro non compatibile o che non hanno una fede salda per frequentare le chiese. Certamente, la partecipazione in diretta è preferibile, perché seguire simultaneamente il celebrante dona un valore aggiunto alla nostra preghiera.
Domenica 28 giugno
La Parola ci presenta il Signore della vita: di quella naturale, ma soprattutto di quella soprannaturale, quest’ultima vissuta in stretto rapporto con Cristo e con i suoi seguaci, cioè con la chiesa. Il profeta Eliseo promette da parte di Dio un figlio a una coppia sterile, come ricompensa della ospitalità generosa esercitata verso di lui. Dio è la sorgente della vita e la può far fiorire anche in un seno sterile, come ha dimostrato più volte lungo la storia della salvezza. Molto più importante è il miracolo che si compie mediante il battesimo. Il sacramento della iniziazione cristiana in un primo momento produce la morte, ma per darci una vita che non finirà più. Occorre ricordarlo. Siamo battezzati nella morte di Cristo. L’uomo vecchio muore e rimane nel fondo della vasca battesimale. Subito subentra l’altro momento o aspetto: quello della risurrezione, per la quale viviamo per Dio in Cristo Gesù e camminiamo in novità di vita. La vita che riceviamo in dono è la vita di figli di Dio. Nulla di più importante può accadere a una creatura. Il vangelo ci illumina sul valore della vita nuova. Essa si incentra tutta sulla persona di Gesù e si esprime nella sequela generosa di Lui. Essa vale più degli affetti più cari e naturali, come quelli familiari. E’ superiore alla stessa vita naturale che, pertanto, può essere messa a repentaglio per la causa di Gesù e spesa liberamente per Lui che farà ritrovare quella eterna. In tale visione si opera un cambiamento nella scala dei valori. La vita che Gesù elargisce non è un dono che Dio ci dà e che noi possiamo gestire autonomamente. Essa nasce e si sviluppa in un continuo contatto con Cristo. Perdere la vita per Cristo non suona disprezzo della vita, ma valorizzazione di essa. Non c’è causa più nobile per cui spenderla che darla a Cristo e per Cristo. Non solo: noi siamo messi di fronte a Lui non solo quando ci troviamo a contatto con la sua persona, ma anche quando trattiamo con le persone che hanno contatto con Lui e partecipano della sua vita. Queste rimandano a Lui e con Lui al Padre. Esse rappresentano Cristo. E’ come se noi trattassimo con Lui direttamente. Normalmente accogliamo Gesù nei discepoli, in coloro che ne propagano il messaggio (= profeti), nei piccoli. Ciò non sminuisce la ricompensa del bene che facciamo: è esattamente come se lo facessimo alla persona di Gesù. Ci occorre un grande spirito di fede per scorgere Cristo nei fratelli e nei piccoli che appartengono a Cristo. Ringraziamo il Padre, fonte della vita e valutiamo un peso leggero tutte le esigenze che essa ci presenta. Accettandole la vita diventa più piena e più pura.
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Preghiera dell'Arcivescovo alla Madonna della Salute nella prova del coronavirus
Madonna della Salute,
come tante volte nella storia della nostra Trieste,
veniamo a te smarriti e pieni di paura
per chiedere il conforto della tua materna presenza
che ci protegga dal pericolo del virus.
Consolatrice degli afflitti,
ottienici l'amore provvidente del Padre celeste,
che dona forza ai malati e a quanti li curano,
che sostiene chi lavora e produce, che illumina i governanti
nella scelta del bene comune.
Madre di misericordia,
rinsalda in noi la volontà di non peccare più,
e accompagnaci per mano dal Figlio tuo Gesù
che professiamo come unico nostro Salvatore
da amare con tutto il cuore e in cui sperare.
Vergine clemente e fedele,
implora la potente azione dello Spirito Consolatore
che lava ciò che è sordido, che sana ciò che sanguina,
che riempie di verità e carità il cuore di tutti.
Madonna della Salute,
radunati sotto il tuo manto a te ci consacriamo,
fiduciosi che, dopo questo periodo di sofferenza,
farai tornare nella nostra Trieste, nell'Italia e nel mondo intero
il tempo della tranquillità operosa e serena. Amen!
+Giampaolo Crepaldi, Arcivescovo
Santi nella Misericordia
- Introduzione - 10/01/2016
- S. Faustina Kowalska - 18/01/2016
- S. Teresa di Gesù Bambino - 25/01/2016
- S. Curato d'Ars e S. Leopoldo Mandić - 01/02/2016
- S. Vincenzo de Paoli; S. Damiano de Veuster; Beata Teresa di Calcutta - 08/02/2016
- S. Giovanni di Dio; S. Camillo de Lellis; S. Giuseppe Benedetto Cottolengo - 22/02/2016
- S. Girolamo Emiliani; S. Giovanni Bosco - 29/02/2016
- S. Elisabetta d’Ungheria; Servo di Dio F. Joseph Haass; Beato Vladimir Ghika - 14/03/2016
- S. Martino de Porres; S. Katharine Mary Drexel; Serva di Dio Dorothy Day; Fratel Ettore Boschini - 21/03/2016
- S. Pietro Claver; Venerabile Marcello Candia - 10/04/2016
- S. Alberto Chmielowski - 02/05/2016
- Beato Tito Brandsma - 16/05/2016
- S. Gianna Beretta Molla - 20/06/2016
- Beata Elisabetta Canori Mora - 24/07/2016
- Beata Laura Vicuña - 22/09/2016
- Maria - 29/10/2016