san francesco d'assisi pastore e martire
AVVISI:
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Domenica 16 novembre ![]() Leggendo il brano del Vangelo di Luca (21,5-19) di questa domenica, penultima dell’anno liturgico, è facile pensare esclusivamente, o quasi, agli avvenimento della fine del mondo che chiuderanno la storia umana: la fine del mondo, la vittoria del Signore, il giudizio ultimo. E invece non si tratta soltanto di questo. Anzi, la prospettiva di questo discorso di Gesù è in un certo senso capovolto: a partire dalla certezza del suo ritorno glorioso e del giudizio finale, Gesù concentra l'attenzione dei discepoli sul presente nel quale vivono. Sugli avvenimenti finali ai quali pure si allude, c'è poco da dire. Molto invece c'è da dire sugli avvenimenti che accadono prima, avvenimenti di sempre, già accaduti, che continuano ad accadere e che accadranno ancora: come affrontarli? È questo è il punto di vista centrale del nostro discorso. Si tratta di notizie e di avvertimenti. Le notizie: i falsi profeti pretenderanno parlare in nome del Signore e assicurare che la fine è vicina; ci saranno guerre e rivoluzioni; popolo contro popolo e regno contro regno; terremoti e carestie; ci saranno persecuzioni. Dunque tre tipi di avvenimenti: eresie, persecuzioni (quest'ultima è la situazione sulla quale si insiste maggiormente), che certo non esauriscono il panorama della storia e delle sue contraddizioni, ma che Gesù considera come situazioni tipiche ricorrenti, situazioni che il discepolo deve essere pronto ad affrontare. Ed ecco in proposito gli avvertimenti: non lasciatevi ingannare, non seguiteli, non vi terrorizzate, mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa. Tutto qui. Ma non è poco. Questi avvertimenti invitano il vero discepolo a rimanere ancorato alla parole del suo Maestro. Le novità non lo attirano, né cede alle previsioni di chi pretende conoscere il futuro. Per orientarsi al vero discepolo bastano le parole di Gesù. In quanto alle guerre e alle paure che spesso angosciano gli uomini, il vero discepolo non fa illusioni e non cade in facili ottimismi, tuttavia è fondamentalmente sereno e fiducioso. In quanto alle persecuzioni non si preoccupa della propria difesa, perché sa che a difenderlo sarà lo Spirito di Dio. E così trasforma la persecuzione in una occasione di testimonianza, in un luogo cioè dove può manifestarsi la forza di Gesù. La persecuzione, le divisioni, l'odio del mondo non sono i segnali di una immediata fine del mondo (21,9), bensì occasioni di testimonianza e di perseveranza (21,13.19). Si attende il Signore perseverando e testimoniando, non fantasticando sulla vicinanza della fine del mondo. Esegesi Lc 21,18-18 Come va intesa la rassicurazione sui capelli del capo? La frase riprende un modo di dire che ricorre più volte nella Bibbia ebraica, ad esempio in 2Sam 14,11 o 1Re 1,52 per esprimere la totale incolumità di una persona che viene presa sotto la protezione regale. La caduta dei capelli viene messa in connessione con la perdita dell’energia vitale, come esprime in maniera emblematica la vicenda di Sansone, la cui rasatura coincide con la perdita della sua forza straordinaria. Dunque non perdere neppure un capello del capo diviene sinonimo di assoluta incolumità. E tuttavia Gesù ha appena detto: «Uccideranno alcuni di voi» (v. 16), perciò questa tutela sembra smentita dai fatti. Se non vogliamo rassegnarci alla posizione di chi ritiene che Luca abbia messo insieme detti disparati sulla persecuzione senza rendersi conto della contraddizione che ne emerge, possiamo cercare di collegare il nostro versetto a quello successivo. Qui si dice che i discepoli salveranno la loro vita con la perseveranza ed è probabile che non sia in questione la vita terrena, ma quella eterna preparata per loro. Dunque nessun danno verranno a subire i discepoli che resistono nella fede perché la loro sorte futura è garantita da Dio. ___________________________________ Riapre l’oratorio a Gretta ![]() L'oratorio parrocchiale è un centro di aggregazione e formazione della comunità parrocchiale, principalmente dedicato ai giovani, che offre non solo attività di catechismo e spiritualità, ma anche ricreative e sportive. È un luogo dove i ragazzi possono incontrarsi, divertirsi e crescere in un contesto cristiano, attraverso laboratori, sport, giochi e momenti di socializzazione, diventando un punto di riferimento per la comunità e le famiglie. L'oratorio si apre il mercoledì dalle ore 16.00 alle ore 18.30 ed è già iniziato un corso di accompagnamento con la chitarra per chi vuol imparare a suonare questo strumento. Cerchiamo volontari (anche genitori) disposti a donare un po’ del loro tempo per questa iniziativa così importante e delicata. Se ci saranno delle adesioni apriremo l’oratorio anche in altri giorni. Domenica 23 novembre: festa di Cristo Re. Nel 325 si tiene il primo Concilio ecumenico nella città di Nicea in Asia Minore. In questa circostanza viene definita la divinità di Cristo contro le eresie di Ario: “Cristo è Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero”. 1600 anni più tardi, nel 1925, Pio XI proclama che il modo migliore per vincere le ingiustizie è il riconoscimento della regalità di Cristo. “Poiché le feste – scrive – hanno una efficacia maggiore di qualsiasi documento del magistero ecclesiastico, esse infatti istruiscono tutti i fedeli e non una sola volta ma annualmente, e raggiungono non solo lo spirito ma i cuori” (Enciclica Quas primas, 11 dicembre 1925). Con la riforma liturgica del Concilio la festa viene collocata all’ultima domenica dell’Anno Liturgico, divenendo chiaro che Gesù Cristo, il Re, è la meta del nostro pellegrinaggio terreno. I testi biblici cambiano in tutti e tre gli anni, e questo permette di cogliere compiutamente la figura di Gesù.
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INVITO ALLA LETTURA ![]() Cosa c’è di più utile e riposante di una buona lettura? Anche l’anima ha bisogno di essere alimentata con letture di testi di autori ricchi di sapienza. Se prendiamo, per fare un’ esempio, la spiritualità carmelitana, troviamo “cibo solido” per nutrirci e vivere la nostra la fede. In chiesa c’è un’esposizione di alcuni libri che si possono acquistare. Buona lettura! | |||||||
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PRODOTTI CARMELITANI![]() | |||||||
| Erboristeria carmelitana - Fin dal 1710 I Carmelitani Scalzi producono la Melissa, estratta dall’omonimo fiore, le cui proprietà medicinali sono riconosciute e apprezzate. Accanto all’acqua di Melissa sono stati affiancati altrri prodotti con le medesime proprietà. Chi desidera acquistare si rivolga in sacrestia dove può trovare anche liquori di erbe su ricette dei Carmelitani. _____________________________ | |||||||
La vita in Parrocchia: Alla pagina EVENTI vengono riportati articoli e foto della vita in parrocchia | |||||||
Grest
"Sarebbe bello se lo facessimo anche noi". Sono le parole di un gruppetto di ragazzi che, qualche anno fa, seguivano con meraviglia i canti ed i balli del Grest. Proposti quasi per caso hanno segnato l'inizio di una svolta, di un nuovo modo di vivere l'estate, ...
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