Parrocchia Santa Maria del Carmelo

Trieste - Gretta

san francesco d'assisi pastore e martire

  

_ _ _Una buona lettura favorisce non solo lo spirito ma anche il corpo e il riposo. Vi consigliamo i libri della spiritualità carmelitana, ricchi di sapienza e di spiritualità. In chiesa c’è una vasta gamma di scelta. _ Alla pagina EVENTI sono riportati gli articoli e le foto sulla vita in parrocchia_ dei Carmelitani Scalzi e delle Edizioni OCD_Sul sito della Diocesi ci sono le varie informazioni e appuntamenti_ Chiamati a seguire Gesù Cristo più da vicino: alla pagina OCDS,la testimonianza di una formatrice dell'Ordine_Nella nostra parrocchia si possono trovare dei libri,tutti inerenti alla spiritualità carmelitana,che fanno bene alla nostra anima_ Aiutiamo il centro di accoglienza di via S. Anastasio con la nostra offerta che possiamo depositare in chiesa (al centro della chiesa)_

AVVISI:
  •  giovedì alle ore 17.00 Adorazione Eucaristica in chiesa
  • In chiesa si può ritirare "HA CURA DI VOI",  la lettera pastorale del Vescovo
  • Oratorio: mercoledì dalle ore 16.00 alle 18.00 
  • Nei mesi di novembre e dicembre, in circa trenta parrocchie della diocesi di Trieste, si svolge il progetto Uniti Possiamo 2025: una raccolta fondi per il sostentamento dei sacerdoti italiani. info su questa pagina
  • MERCATINO  dell'usato della S.Vincenzo di Gretta: 26, 27 e 28 novembre - ORARIO 9.00 - 12.00 e 16.00 - 19.00  




Domenica 16 novembre


Leggendo il brano del Vangelo di Luca (21,5-19) di questa domenica, penultima dell’anno liturgico, è facile pensare esclusivamente, o quasi, agli avvenimento della fine del mondo che chiuderanno la storia umana: la fine del mondo, la vittoria del Signore, il giudizio ultimo. E invece non si tratta soltanto di questo. Anzi, la prospettiva di questo discorso di Gesù è in un certo senso capovolto: a partire dalla certezza del suo ritorno glorioso e del giudizio finale, Gesù concentra l'attenzione dei discepoli sul presente nel quale vivono.
Sugli avvenimenti finali ai quali pure si allude, c'è poco da dire. Molto invece c'è da dire sugli avvenimenti che accadono prima, avvenimenti di sempre, già accaduti, che continuano ad accadere e che accadranno ancora: come affrontarli? È questo è il punto di vista centrale del nostro discorso.
Si tratta di notizie e di avvertimenti.
Le notizie: i falsi profeti pretenderanno parlare in nome del Signore e assicurare che la fine è vicina; ci saranno guerre e rivoluzioni; popolo contro popolo e regno contro regno; terremoti e carestie; ci saranno persecuzioni. Dunque tre tipi di avvenimenti: eresie, persecuzioni (quest'ultima è la situazione sulla quale si insiste maggiormente), che certo non esauriscono il panorama della storia e delle sue contraddizioni, ma che Gesù considera come situazioni tipiche ricorrenti, situazioni che il discepolo deve essere pronto ad affrontare.
Ed ecco in proposito gli avvertimenti: non lasciatevi ingannare, non seguiteli, non vi terrorizzate, mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa. Tutto qui. Ma non è poco. Questi avvertimenti invitano il vero discepolo a rimanere ancorato alla parole del suo Maestro. Le novità non lo attirano, né cede alle previsioni di chi pretende conoscere il futuro. Per orientarsi al vero discepolo bastano le parole di Gesù. In quanto alle guerre e alle paure che spesso angosciano gli uomini, il vero discepolo non fa illusioni e non cade in facili ottimismi, tuttavia è fondamentalmente sereno e fiducioso. In quanto alle persecuzioni non si preoccupa della propria difesa, perché sa che a difenderlo sarà lo Spirito di Dio. E così trasforma la persecuzione in una occasione di testimonianza, in un luogo cioè dove può manifestarsi la forza di Gesù. La persecuzione, le divisioni, l'odio del mondo non sono i segnali di una immediata fine del mondo (21,9), bensì occasioni di testimonianza e di perseveranza (21,13.19).
Si attende il Signore perseverando e testimoniando, non fantasticando sulla vicinanza della fine del mondo.

Esegesi Lc 21,18-18 
Come va intesa la rassicurazione sui capelli del capo?
La frase riprende un modo di dire che ricorre più volte nella Bibbia ebraica, ad esempio in 2Sam 14,11 o 1Re 1,52 per esprimere la totale incolumità di una persona che viene presa sotto la protezione regale.
La caduta dei capelli viene messa in connessione con la perdita dell’energia vitale, come esprime in maniera emblematica la vicenda di Sansone, la cui rasatura coincide con la perdita della sua forza straordinaria. Dunque non perdere neppure un capello del capo diviene sinonimo di assoluta incolumità. E tuttavia Gesù ha appena detto: «Uccideranno alcuni di voi» (v. 16), perciò questa tutela sembra smentita dai fatti. Se non vogliamo rassegnarci alla posizione di chi ritiene che Luca abbia messo insieme detti disparati sulla persecuzione senza rendersi conto della contraddizione che ne emerge, possiamo cercare di collegare il nostro versetto a quello successivo. Qui si dice che i discepoli salveranno la loro vita con la perseveranza ed è probabile che non sia in questione la vita terrena, ma quella eterna preparata per loro.
Dunque nessun danno verranno a subire i discepoli che resistono nella fede perché la loro sorte futura è garantita da Dio.


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Riapre l’oratorio a Gretta

L'oratorio parrocchiale è un centro di aggregazione e formazione della comunità parrocchiale, principalmente dedicato ai giovani, che offre non solo attività di catechismo e spiritualità, ma anche ricreative e sportive. È un luogo dove i ragazzi possono incontrarsi, divertirsi e crescere in un contesto cristiano, attraverso laboratori, sport, giochi e momenti di socializzazione, diventando un punto di riferimento per la comunità e le famiglie.
 L'oratorio si apre il mercoledì dalle ore 16.00 alle ore 18.30 ed è già iniziato un corso di accompagnamento con la chitarra per chi vuol imparare a suonare questo strumento.
 Cerchiamo volontari (anche genitori) disposti a donare un po’ del loro tempo per questa iniziativa così importante e delicata.
Se ci saranno delle adesioni apriremo l’oratorio anche in altri giorni.


Domenica 23 novembre: festa di Cristo Re.
Nel 325 si tiene il primo Concilio ecumenico nella città di Nicea in Asia Minore. In questa circostanza viene definita la divinità di Cristo contro le eresie di Ario: “Cristo è Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero”. 1600 anni più tardi, nel 1925, Pio XI proclama che il modo migliore per vincere le ingiustizie è il riconoscimento della regalità di Cristo. “Poiché le feste – scrive – hanno una efficacia maggiore di qualsiasi documento del magistero ecclesiastico, esse infatti istruiscono tutti i fedeli e non una sola volta ma annualmente, e raggiungono non solo lo spirito ma i cuori” (Enciclica Quas primas, 11 dicembre 1925). Con la riforma liturgica del Concilio la festa viene collocata all’ultima domenica dell’Anno Liturgico, divenendo chiaro che Gesù Cristo, il Re, è la meta del nostro pellegrinaggio terreno. I testi biblici cambiano in tutti e tre gli anni, e questo permette di cogliere compiutamente la figura di Gesù.  

Avvisi e informazioni


• Oratorio aperto: ogni mercoledì dalle ore 16.30 alle ore 18.00 l’oratorio è aperto per i ragazzi che desiderano stare insieme nel gioco o in altre attività. Ricordiamo che sono ancora aperte le iscrizioni per chi vuole imparare a suonale la chitarra. Gli incontri sono il mercoledì dalle 16.30 alle ore 17.30.
• Ogni sabato alle ore 10.00 ci sono le prove del coretto dei bambini-ragazzi. Tutti possono partecipare per animare poi la liturgia domenicale.  
• Anche in questa domenica c’è la possibilità di acquistare prodotti “carmelitani” per fare utili regali per sé e per gli altri. La bancarella si trova sotto il porticato vicino alla cappella invernale.
• Domenica prossima, 23 novembre alle ore 11.30: 2° incontro della “Alla scuola dei Santi”. Sarà presentata la figura di S. Giovanni della Croce, carmelitano scalzo.


IX Giornata Mondiale dei Poveri 16 novembre2025
Il Papa: aiutare i poveri è questione di giustizia.


La sicurezza non si afferma con le armi Nel suo Messaggio per la IX Giornata Mondiale dei Poveri, Papa Leone XIV ricorda che i poveri sono “i fratelli e le sorelle più amati” della Chiesa e spera che questo Anno Giubilare “possa incentivare lo sviluppo di politiche di contrasto alle antiche e nuove forme di povertà” davanti alle disuguaglianze e i conflitti nel mondo. ”Lavoro, istruzione, casa, salute sono le condizioni di una sicurezza che non si affermerà mai con le armi”. Di fronte al susseguirsi di sempre nuove ondate di impoverimento, c’è il rischio di abituarsi e rassegnarsi. Incontriamo persone povere o impoverite ogni giorno e a volte può accadere che siamo noi stessi ad avere meno, a perdere ciò che un tempo ci pareva sicuro: un’abitazione, il cibo adeguato per la giornata, l’accesso alle cure, un buon livello di istruzione e di informazione, la libertà religiosa e di espressione. Per il Papa questo invito a vivere concretamente il Vangelo alla luce delle situazioni di povertà è reso ancora più concreto in questo anno del Giubileo: “Quando la Porta Santa sarà chiusa, dovremo custodire e trasmettere i doni divini che sono stati riversati nelle nostre mani lungo un intero anno di preghiera, conversione e testimonianza”. Il Pontefice sottolinea inoltre che “la più grave povertà è non conoscere Dio”, citando anche Papa Francesco, che scriveva nell’Evangelii gaudium “la peggior discriminazione di cui soffrono i poveri è la mancanza di attenzione spirituale”. È una regola della fede e un segreto della speranza: tutti i beni di questa terra, le realtà materiali, i piaceri del mondo, il benessere economico, seppure importanti, non bastano per rendere il cuore felice. Le ricchezze spesso illudono e portano a situazioni drammatiche di povertà, prima fra tutte quella di pensare di non avere bisogno di Dio e condurre la propria vita indipendentemente da Lui.

UNITI POSSIAMO
Uniti nel dono

Nei mesi di novembre e dicembre, in circa trenta parrocchie della diocesi di Trieste, si svolge il progetto Uniti Possiamo 2025: una raccolta fondi per il sostentamento dei sacerdoti italiani.

I fondi 8×1000, destinati alla Chiesa Cattolica, sono in calo, inoltre questi fondi dovrebbero servire altri scopi: carità, culto e pastorale, emergenze e crisi umanitarie.

Ogni persona che fa un’offerta, contribuisce alle necessità quotidiane dei suoi sacerdoti ma anche di altri, meno fortunati e con comunità più piccole.

La tua offerta è fondamentale per il ruolo che i sacerdoti svolgono nella comunità in quanto essa assicura loro una minima sussistenza, permettendo loro di dedicarsi ai bisogni degli altri.


L’offerta è deducibile dal proprio reddito: potrai ottenere direttamente in parrocchia la ricevuta da utilizzare in sede di dichiarazione.
Per maggiori dettagli chiedi al parroco.
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Festa cittadina della Madonna della Salute


Venerdì 21 novembre 2025, alle ore 11.00, nel Santuario di Santa Maria Maggiore, il Vescovo mons. Enrico Trevisi presiede la Solenne Concelebrazione in occasione della Festa cittadina della Madonna della Salute.
Nel pomeriggio, alle 15.00, sempre nel Santuario di Santa Maria Maggiore, il Vescovo incontra i bambini e le famiglie per la tradizionale benedizione.
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LETTERA PASTORALE DEL VESCOVO


 In chiesa si può ritirare la lettera pastorale del nostro Vescovo che porta il titolo: “Ha cura di voi” (1 Pt 5,7), nella quale indica le linee operative per il nuovo anno pastorale. La lettera offre numerosi spunti di riflessione che partono dalla Sacra Scrittura e dal Magistero della Chiesa.
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“Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo salva da tutte le sue angosce” (Salmo 34,7). Facciamoci strumenti della Provvidenza di Dio. Non dimentichiamo che il povero ha bisogno, apriamo il nostro cuore e doniamo con generosità.
Al centro della chiesa c’è sempre il raccoglitore di offerte e di generi alimentari.
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INVITO ALLA LETTURA

Cosa c’è di più utile e riposante di una buona lettura?

Anche l’anima ha bisogno di essere alimentata con letture di testi di autori ricchi di sapienza.
 Se prendiamo, per fare un’ esempio, la spiritualità carmelitana, troviamo “cibo solido” per nutrirci e vivere la nostra la fede.
 In chiesa c’è un’esposizione di alcuni libri che si possono acquistare.
Buona lettura!









PRODOTTI CARMELITANI

Erboristeria carmelitana - 
Fin dal 1710 I Carmelitani Scalzi producono la Melissa, estratta dall’omonimo fiore, le cui proprietà medicinali sono riconosciute e apprezzate. 
Accanto all’acqua di Melissa sono stati affiancati altrri prodotti con le medesime proprietà. 
Chi desidera acquistare si rivolga in sacrestia dove può trovare anche liquori di erbe su ricette dei Carmelitani. 
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La vita in Parrocchia: Alla pagina EVENTI vengono riportati articoli e foto della vita in parrocchia


Orari  SS. Messe

Feriali

7:00 - 8:30 - 18:00

Festivi

7:30 - 9:00 - 10:30 - 19:00

Preghiamo insieme

Vi invitiamo a fare click sull' immagine sottostante per pregare insieme a noi.



Grest

"Sarebbe bello se lo facessimo anche noi". Sono le parole di un gruppetto di ragazzi che, qualche anno fa, seguivano con meraviglia i canti ed i balli del Grest. Proposti quasi per caso hanno segnato l'inizio di una svolta, di un nuovo modo di vivere l'estate, ... 
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Cenni storici
La prima chiesa dedicata a Maria Decor Carmeli, ricavata da un ambiente della Casa religiosa dei Carmelitani, è stata aperta al culto il 7 novembre 1937...

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