san francesco d'assisi pastore e martire
AVVISI:
| | ![]() | |||||
Il notiziario Camminare insieme si prende una pausa di riposo, riprenderà in settembre.
A tutti auguriamo una serena estate. Domenica 6 luglio 2025 ![]() | |||||||
Dopo il racconto dell'invio in missione dei dodici apostoli, Luca riporta anche l'invio in missione dei settantadue discepoli (10,1-12). La sua intenzione, probabilmente, è di dirci che la missione non è affidata unicamente allo stretto gruppo degli apostoli, ma rientra nella vocazione cristiana semplicemente. L'evangelista precisa che «li mandò a due a due innanzi a sé, in ogni città, dove Egli stava per recarsi» (v. 1). La missione suppone un invio, e di questo il missionario deve essere fortemente consapevole. Ha ricevuto un incarico e lo deve portare a compimento con fedeltà, nei termini stabiliti. Non deve presentare se stesso, né le proprie idee, ma il Vangelo di Gesù. Nel concetto di inviare c'è anche l'idea del viaggio e della partenza: andate (v. 3). Non sono i popoli che devono incamminarsi verso i discepoli, ma i discepoli che devono correre verso i popoli. Il cristiano non deve accontentarsi di parlare del Vangelo soltanto se cercato e interrogato: deve prendere l'iniziativa e parlarne per primo. Si preoccupa di suscitare il problema, non si accontenta di dare la risposta. E poi il missionario deve avere delle consapevolezze precise. La prima è quella dell'urgenza e della vastità del compito: «La messe è molta ma gli operai sono pochi». Da qui la necessità della preghiera. L'urgenza e la vastità del compito sono sottolineate anche da un altro avvertimento: «Per via non salutate nessuno». Non c'è tempo per conversazioni lunghe e inutili. Il discepolo non ha tempo da perdere. Un secondo atteggiamento: «Non portate né borsa né bisaccia né sandali». Il discepolo è invitato a non lasciarsi appesantire dai troppi bagagli e da troppe esigenze. Un discepolo appesantito da troppi bagagli diventa sedentario, conservatore, abilissimo nel trovare mille ragioni di comodo per ritenere irrinunciabile la casa nella quale si è accomodato. La povertà è anche un segno di credibilità: mostra che il missionario confida in Dio e non in se stesso. Mostra che la sua missione è del tutto gratuita. Un terzo atteggiamento è la consapevolezza di una situazione di una situazione di sproporzione: «Vi mando come pecore in mezzo ai lupi». Lo scontro con il mondo non è ad armi pari. Il discepolo deve avere fede nella Parola che annuncia, anche se questa sembra inadeguata al compito. E deve sottrarsi alla tentazione di servirsi della potenza mondana per rendere più efficace la Parola che annuncia. Andare alla ricerca di mezzi appartenenti alla logica del mondo tradisce una profonda mancanza di fede. È proprio questa mancanza di fede che impedisce, troppe volte, alla Parola di manifestare la forza che essa nasconde.
| |||||||
GREST: UN'ESPERIENZA CHE VALE![]() | |||||||
Si è conclusa la terza e ultima settimana del Grest durante il quale abbiamo potuto vivere in un modo un po’ particolare il Giubileo. Abbiamo riflettuto sul significato del riposo e della memoria e in quest’ultima settimana sul senso del trovarsi insieme, cioè del Raduno.
Nelle feste ebraiche il raduno avveniva al suono del corno, lo shofar, e tra queste ricorrenze troviamo anche l’anno del Giubileo. Chissà quante volte nella vita ci siamo ritrovati in mezzo a tantissima altra gente, tutta concentrata in uno stesso luogo (concerti, mercatini di Natale, spalti di una partita, la GMG, ecc.), ma è più forse difficile individuare cosa e chi ci ha convocati, se c’è stato un punto di inizio di questo movimento. Ogni raduno ha la sua chiamata e la sua motivazione. E allora, al Grest ci siamo radunati perché: 1. abbiamo risposto alla stessa chiamata siamo tutti accorsi perché qualcuno ci ha invitato, qualcosa ci ha attirato ed è molto bello darsi del tempo per capire chi e che cosa è stato. E una volta radunati, è ancora più bello se non condividiamo semplicemente uno spazio senza neanche guardarci, ma una bella esperienza da vivere insieme. 2. ci incontriamo come fratelli e sorelle non solo come degli estranei che decidono di fare una stessa cosa, ma come persone in relazione non perché si sono scelte, ma perché parte di una stessa famiglia: “in nome di Dio che ha creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità, e li ha chiamati a convivere come fratelli tra noi, per popolare la terra e diffondere in essa i valori del bene, della carità e della pace” (Papa Francesco) 3. scopriamo come comunità è più bello anche se non per forza è più facile. Si tratta dell’esperienza profetica del “noi”, di qualcosa più grande di sé e delle proprie relazioni più strette, a cui appartenere, condizione essenziale per poter abitare umanamente questo mondo e provare a renderlo migliore. Pietro, discepolo di Gesù e nostro compagno di viaggio in questo Grest, non ha potuto scegliere di stare solo perché fin da subito è stato chiamato con altri, fratelli di sangue e non solo. A due a due, in settantadue, i Dodici: mai Gesù ha pensato ad una missione in solitaria, neanche per sé che è Dio! Ha sempre cercato fratelli e sorelle con cui stare, mangiare, percorrere le strade della sua terra. Perché non dovremmo fare lo stesso? In concreto al Grest, abbiamo fatto un’esperienza di comunità dove imparare a stare insieme come fratelli e sorelle. I bambini non hanno scelto i loro compagni di squadra, i preadolescenti non hanno scelto i loro animatori e gli animatori si sono trovati con quei bambini e guidati da quei coordinatori: è stata l’ occasione per apprezzare la diversità, per aprirci alla novità e per imparare davvero come essere fratelli e sorelle. | |||||||
| |||||||
INVITO ALLA LETTURA ![]() Cosa c’è di più utile e riposante di una buona lettura? I mesi estivi offrono l’occasione di prendere in mano un libro e leggerlo: fa bene al corpo e … allo spirito. Anche l’anima ha bisogno di essere alimentata con letture di testi di autori ricchi di sapienza. Se prendiamo, per fare un’ esempio, la spiritualità carmelitana, troviamo “cibo solido” per nutrirci e vivere la nostra la fede. In chiesa c’è un’esposizione di alcuni libri che si possono acquistare. Buona lettura! | |||||||
![]() | |||||||
![]() | |||||||
PRODOTTI CARMELITANI![]() | |||||||
Erboristeria carmelitana - Fin dal 1710 I Carmelitani Scalzi producono la Melissa, estratta dall’omonimo fiore, le cui proprietà medicinali sono riconosciute e apprezzate. Accanto all’acqua di Melissa sono stati affiancati altrri prodotti con le medesime proprietà. Chi desidera acquistare si rivolga in sacrestia dove può trovare anche liquori di erbe su ricette dei Carmelitani. _____________________________ | |||||||
La vita in Parrocchia: Alla pagina EVENTI vengono riportati articoli e foto della vita in parrocchia |
Grest
"Sarebbe bello se lo facessimo anche noi". Sono le parole di un gruppetto di ragazzi che, qualche anno fa, seguivano con meraviglia i canti ed i balli del Grest. Proposti quasi per caso hanno segnato l'inizio di una svolta, di un nuovo modo di vivere l'estate, ...
Leggi tutto