Domenica 7 dicembre - III di AVVENTO Viviamo l'Avvento aiutati dai Santi Carmelitani
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Agli inviati del Battista che vogliono rendersi conto della sua messianità («Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettarne un altro?»), Gesù non risponde direttamente, ma rinvia alle sue opere: «I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, e beato colui che non si scandalizza di me» (Mt 11,2-6). Si tratta di miracoli che ricalcano le profezie dell'Antico Testamento, e tra questi c'è persino la risurrezione dei morti. L'ultimo segno però (ai poveri è predicata la lieta notizia) non è un miracolo, e tuttavia è un segno più decisivo, che imprime una direzione ben definita a tutti gli altri, ponendoli al servizio di una concezione messianica sulla quale molti inciamperanno: «Beato colui che non si scandalizza di me». Che Gesù sia un inviato di Dio è provato dai miracoli, ma è la sua predilezione per i poveri – come le sue umili origini e la via della Croce – che rivela la novità teologica della sua rivelazione di Dio.
Questa novità qualifica l'attesa e la speranza cristiana, come suggerito anche nelle prime due letture. Il passo di Isaia (35,1-10) precisa che la speranza non è semplicemente l'attesa di un risveglio spirituale, bensì anche l'attesa di un popolo nuovo e di una diversa convivenza, nella quale ci sarà un posto anche per i ciechi, i sordi, i muti e gli zoppi. Nessuno è escluso dalla gioia messianica.
Bisogna riconoscere però che questa non è un'attesa sempre facile. E' per questo che la lettera di Giacomo (seconda lettura) parla della pazienza del contadino e di Giobbe. Paziente è chi, come il contadino, attende il frutto del suo lavoro fino al tempo opportuno, che non spetta a lui determinare. Paziente è chi, come Giobbe, non si lascia modificare dalle avversità, ma rimane fermo e saldo nella sua ostinata speranza.
Dopo aver indicato le opere sulle quali riflettere e in base alle quali è possibile dare un giudizio su di Lui, Gesù esprime il proprio giudizio sul Battista. Lo fa rivolgendosi alle folle. La grandezza di Giovanni non consiste solo nell'austerità della sua vita e nella fortezza del suo carattere. Sta piuttosto nell'aver accettato il compito di preparare il terreno al Messia. Giovanni è venuto per rendere testimonianza a Gesù. Giovanni è grande, tuttavia il più piccolo nel Regno di Dio è più grande di lui. Un'affermazione, non facile da interpretare, ma che certamente vuol dire una cosa: l'appartenenza al Regno di Dio è la cosa più importante di tutte. Il Regno al primo posto, non perché le molte altre cose della vita non contano, ma perché possano trovare il loro giusto valore. Il discepolo deve essere profondamente convinto che il primato del Regno di Dio non ruba spazio all'uomo, ma lo allarga.
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Esegesi di Matteo 11, 7-7 Cosa indica il paragone con una canna agitata dal vento?
| L’intenzione è di evidenziare la dirittura morale di un uomo che non si piega a destra e a manca per compiacere il suo uditorio. Questo scopo è rafforzato dall’impietoso confronto con Erode Antipa, che invece è pronto a piegarsi alle esigenze della sua libidine e del prestigio presso i commensali.
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CORONA D’AVVENTO
 La corona d'Avvento ha un significato simbolico legato alla preparazione spirituale per il Natale e alla vittoria della luce sulle tenebre. La sua forma circolare rappresenta l'eternità e l'unità di Dio, mentre i rami sempreverdi simboleggiano la speranza e la vita che trionfano sulla morte. Le quattro candele, accese ogni domenica di Avvento, rappresentano un progressivo aumento della luce che culmina con la nascita di Gesù.
La terza candela è detta “dei pastori”. Ogni tappa del cammino di avvento inquadra un elemento chiave della nascita di Gesù. Dopo i profeti che hanno preannunciato la sua venuta e Betlemme che l’ha localizzata, ora parla dei primi testimoni. Furono loro, infatti, a ricevere dall’angelo la lieta novella _________________________________________________
| AVVENTO | 
| Domenica 30 Novembre abbiamo cominciato il Tempo dell’Avvento; un tempo di grazia in cui preparare le nostre vite ad accogliere il Verbo che s’Incarna, un tempo di grazia in cui “riedificare” la nostra fede sopra le tre “colonne” portanti del cristianesimo: l’Ascolto della Parola di Dio, la Preghiera e la Carità. Come comunità vorremmo prepararci all’incontro con Cristo tutti assieme, come una unica famiglia, edificandoci assieme su queste colonne. Per questo ricordiamo il senso e il valore di queste tre colonne così che ad ognuno sia data la possibilità di prepararsi al Santo Natale:
| “ASCOLTO”: è l’elemento essenziale, centrale, di ogni cammino di fede. Giovanni ci ricorda che “il VERBO si è fatto carne”, la Parola di Dio è venuta in mezzo a noi. Come credere, allora, se non si Ascolta? In cosa si crede, se non si Ascolta? Per celebrare un Natale nella “verità”, per accogliere il Verbo di Dio è indispensabile, allora, porsi in un atteggiamento di particolare disponibilità all’Ascolto e all’Accoglienza della Parola di Dio, attraverso una sua lettura quotidiana.
| “PREGHIERA”: la Preghiera ha un doppio valore. Se attraverso la fede viviamo una “relazione con Dio” che, come tutte le relazioni, necessita del Dialogo vicendevole, la preghiera diviene innanzitutto quel dialogo quotidiano attraverso il quale la nostra fede vive e cresce. Ma essa è anche quell’utilissimo strumento donatoci, nella consapevolezza della nostra fragilità, per chiedere aiuto al Signore nel nostro cammino di Fede. Essa è la via attraverso la quale possiamo “bussare” al cuore di Dio!
| “CARITÀ”: la fede non può essere vissuta individualmente (“dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sarò con loro”). Siamo chiamati ad essere comunità, famiglia. E nessuna famiglia vive l’indifferenza davanti ai bisogni, alle necessità, alle sofferenze di un suo membro. Carità significa, allora, innanzitutto Attenzione ai fratelli, ed in secondo luogo Azione nell’Amore, ossia scelte concrete di solidarietà.
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| UNITI NEL DONO - GRETTA | 
| Si è conclusa la campagna per il sostentamento del clero a cui la nostra parrocchia ha aderito. Sono stati raccolti 2.105 euro (già consegnati all’istituto centrale) . La Chiesa Cattolica è un luogo in cui i più giovani e i più anziani possono stare insieme, dialogare, condividere valori e speranze, ricordi e sogni. È una scuola di vita per tutti, ma in modo speciale per chi ancora sta cercando il proprio posto nel mondo. È una comunità che celebra la gioia della condivisione, dove la speranza è sempre accesa e dove chiunque abbia bisogno di aiuto trova conforto e sostegno.
Grazie per chi ha donato e a chi vorrà farlo.
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ALLA SCUOLA DEI SANTI
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| Domenica 14 dicembre alle ore 11.30: Incontro, aperto a tutti, sulla figura di S. Maria Faustina Kowalska. L’incontro si terrà in chiesa
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NOVENA DI NATALE
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| La Novena di Natale è una pratica devozionale popolare che si svolge nei nove giorni precedenti il Natale, dal 16 al 24 dicembre, per prepararsi spiritualmente alla nascita di Gesù attraverso preghiere, letture bibliche (soprattutto dai Vangeli di Matteo e Luca) e riflessioni sulle profezie messianiche, concentrandosi sulla venuta del Salvatore e sul ruolo di Maria, con l'obiettivo di accogliere il Verbo Incarnato con un cuore puro e preparato.
Nella nostra parrocchia la Novena avrà questi orari:
ore 16.30 per i bambini e ragazzi con i loro genitori
ore 18.00 per tutti gli adulti
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FAR CELEBRARE UNA MESSA
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| La Messa è la più grande e bella preghiera che noi possiamo far celebrare ai sacerdoti per le nostre intenzioni. Si tratta di un atto di fede nella forza dell’offerta di Cristo al Padre. In ogni Messa noi offriamo le nostre intenzioni di preghiera, le nostre richieste, i nostri ringraziamenti nella preghiera perfetta di Cristo.
PERCHE’?
• Per dire grazie. Rendere grazie a Dio per un evento felice nella tua famiglia, una grazia ottenuta, un anniversario di nascita o di matrimonio ….
• Per un’intenzione particolare. Per la pace nel mondo, per un amico in difficoltà, per le vocazioni, per la società …
• Per una vicinanza. Chiedere l’aiuto a Dio di accompagnarci nei momenti importanti o difficili della nostra vita.
• Per i nostri defunti. Affidare i nostri cari defunti alla misericordia di Dio per l’intercessione della chiesa.
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DONARE E' RICEVERE
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| Cari fratelli e sorelle,
in questo Avvento vogliamo aprirci alla fraternità riconoscendo che anche tra noi, nella diocesi di Trieste, ci sono situazioni difficili che necessitano l’impegno solidale di tutti.
Ci sono piccole parrocchie o enti diocesani che negli anni sono stati gravati da mutui che ora faticano a saldare.
La fraternità esige di incarnarsi in generosità che allevia le preoccupazioni e il gravame di passività, obblighi e interventi urgenti a cui si è vincolati.
Ecco l’iniziativa straordinaria di una raccolta intitolata “Donare è ricevere” che implica che il dono alle comunità in difficoltà di fatto è un allargare la fraternità, un dilatare la nostra famiglia cristiana, un diventare maggiormente corresponsabili. Non lasciamo soli chi si trova in difficoltà, e non per colpa propria.
Fin da adesso grazie a coloro che vorranno aiutarci a far crescere questo clima generoso che è pure un segno di speranza.
Grazie alle famiglie, grazie alle imprese, grazie ai singoli che sapranno aprirsi a questo appello. Ogni contributo è prezioso.
+ Enrico, vescovo
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AIUTATECI !
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| Tre volte alla settimana distribuiamo generi alimentari per le famiglie o per le persone in difficoltà. I volontari della nostra S. Vincenzo vengono a contatto con tante realtà di sofferenza, di bisogno e spesso di solitudine ed emarginazione. Ma il più delle volte vengono richiesti generi alimentari per vivere. In questo mese dove tutto parla di regali, feste, viaggi, ecc. pensiamo a tanti nostri fratelli che non hanno spesso il necessario per vivere. Aiutaci ad aiutare!
Necessitiamo di: - zucchero - riso - caffè
- tonno in scatola - legumi in scatola - passata di pomodoro
- olio di oliva - olio di semi - biscotti - detersivo per lavatrice - ammorbidente – shampoo – articoli per igiene personale.
Se vuoi contribuire porta in chiesa quanto il tuo cuore ti suggerisce. Grazie.
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